Perché non si può scrivere solo quando l'uscita va bene.
Sono partita questa mattina con la quasi certezza del pacco, ma, dal momento che non mi fido più delle previsioni ed avendo la possibilità di andare, non ci ho pensato più di un tanto, nonostante meteo allerta, nonostante le previsione di pioggia.
Arrivata alle sette, il Peler era in ingresso già da un'ora, ho armato la 5,2, perché non sembrava così forte… l'apparenza ha ingannato, Pier rafficato e cattivo, e dal momento che il Morto ha insegnato, sono tornata indietro ed ho armato la 4,8. È andata molto meglio, più gestibile e con l'aiuto di un chop sono riuscita a fare un salto, di quelli veri, la pinna era uscita dall'acqua, ne ho la certezza: c…..o del principiante. Poi…. basta. Calato tutto, giunta una pioggia che sembrava venuta da Londra, ogni dieci minuti appariva e spariva. Ed è finita la giornata al Pier…. circa venti telefonate per lavoro, come farei senza il cellulare, qualche chiacchiera con i ragazzi, pensierosi per domani in vista dell' inizio delle gare di freestyle con previsioni metereologiche non ottimistiche ed un attimo di mio smarrimento perso all' orizzonte, recuperato quando qualcuno è passato vicino ed ha detto "basta meditare, vai a farti del light wind"; durissimo, con la 4,8 è stata davvero dura, la tenevo con tre dite.
Insomma,
un' uscita faticosa e poco adrenalinica, ma l'emozione non manca mai … ma sarebbe bello un giorno, magari anche solo per tre minuti, non emozionarsi … giusto per capire cosa si prova.[br][link={e_FILE}public/1498591339_6636_FT0_screenshot_20170627-212050.jpg][img:width=600&height=632]{e_FILE}public/1498591339_6636_FT0_screenshot_20170627-212050_.jpg[/img][/link][br]