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Arrivo subito al dunque, perché questa sera le emozioni sono a mille e non so neanche cosa e come scriverò;
all'inizio ero da sola, molto distante dalla rampa, (dove mesi fa, con la prima uscita del 2016 con i grandi dell'Irom ho dovuto arrendermi e tornare a piedi), c’era una sensazione diversa fin da poco prima di iniziare a planare; l’istinto che sarebbe stato tutto nuovo, perché, finalmente dopo mesi di concentrazione, frustrazioni, e mille e più domande, oggi sapevo di avere tutti gli elementi per fare le cose giuste e con le mie forze.
E quindi via, ho applicato tutto quello che ho imparato in quest’ultimo periodo, ho ascoltato quello che mi diceva la Gaastra, non l’ho chiusa né di più né di meno di quanto volesse, ho cercato la raffica, ho iniziato a planare, al momento giusto ho messo i piedi dentro le straps, ma soprattutto ho cominciato a pompare la vela; sembrava, anzi non sembrava, era proprio così, che stessi facendo davvero tutto giusto, con la tecnica giusta.
Sono stata contenta di essere da sola, di godermi quelle sensazioni senza nessuno, solo io e l’Irom; poi arriva Diego e là cominciano i bordi più belli e che non dimenticherò mai in vita via…. Diego che mi urla “pompa la vela e parti” ed inizio a volare e finalmente vedo quello che mi succede attorno, Diego che fa manovre meravigliose, io che rido ogni volta che gli passo vicino (in realtà non ho ancora smesso di ridere, nemmeno ora che sto scrivendo).
Tutti i mesi con il windsurf, da sola all’Irom, in due al Morto fino a dicembre, oggi tutti quei mesi hanno avuto finalmente un senso per me e proprio nel momento in cui cominciavo a dirmi che non avevo il carattere per questo sport (persino questo pomeriggio, mentre provavo la partenza dall’acqua con Avio, che non smetterò mai di ringraziare per la sua pazienza e disponibilità, mi dicevo che dovevo mollare tutto e lasciar perdere).
Quante uscite fino a questa sera che non dimenticherò mai: la prima volta che ho virato nel modo giusto con Zizza al Morto, i primi sorrisi di Diego e Marco all’Irom (il pomeriggio dopo aver salutato tutti assieme Dino) quando io ancora facevo bordi senza planare e sentivo questi due giganti del windsurf volarmi vicino; ma anche le tante, tantissime uscite da sola, cercando di migliorarmi e concentrandomi sulla virata e la strambata e poi è arrivata l’uscita di oggi….. Diego grazie di esserci stato, condividerla con te è stata una magia.
Cavolo scriverei ancora un’infinità di cose, ma sono davvero troppe, e quindi concludo così il lato emozionale di questa grande giornata: è stata una fatica non da poco, mi sono impegnata con tutta me stessa, e l’impatto emotivo è stato forte in questi mesi (quante volte mi sono chiesta se ero sbagliata perché ancora non provavo il divertimento di cui tutti mi parlavano e quante volte avrei voluto sfogarmi, ma avevo il timore di apparire pesante), ripeto è stata una fatica ed una lotta……. Ma cavolo, ne è valsa la pena, ne è valsa davvero la pena e questa notte chi dorme….
Un abbraccio a chiunque ami questo sport o lo ha amato anche solo per cinque minuti.
Un saluto a Nadia e Gennaro che sono bravissimi e Nadia….. ci stai bene sulla tavola, non mollare perché hai davvero tutti gli elementi ed un assetto elegante per fare grandi progressi.
P.S. Ieri avevo visto due filmati di Rix, e con Rix, che non smetterò mai più di guardare…. Anche quei filmati mi hanno fatto vedere tutti gli elementi che mi servivano. Più chiara non riesco ad essere questa sera, perché non so neanche in che mondo sono.Bella descrizione. !! Questa è vera passione !! e… poesia.
Emozioni che saranno tra i tuoi ricordi piu' belli .!!
AlfredoCara Livia, una descrizione profonda, sensazioni ed emozioni affascinanti…ma quanta passione 🙂 Brava Avanti cosî!
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