Così me lo aveva definito Guelfo, dopo un’uscita che mi aveva messo in difficoltà.
Oggi però lo schiaffo me lo sono data da sola, perché, considerando il fatto che al Morto sono uscita sempre con la stessa vela, 5,2, questa mattina mi sono limitata, prima della partenza, a guardare cosa segnavano gli anemometri nella dicitura di fianco al nome dello spot; nemmeno arrivata al Morto ho fatto caso a ciò che stava succedendo in acqua, dove c’era un vento con raffiche che aggressive è dir poco.
Errore da principiante, ma del resto è quello che sono, ed ogni tanto mi sta bene un' uscita che mi faccia tornare con i piedi per terra: infatti ero di un metro e mezzo sovrainvelata, non so per quale colpo di fortuna, probabilmente quella della principiante, sono riuscita a chiudere una power jibe; per il resto, grandi, enormi difficoltà, anche per tornare a casa.
Anche gli amici kiters del Morto mi hanno detto di aver avuto problemi perché sovrainvelati.
Quindi, vale il principio base che da sempre riporto nel mio messaggio di chiusura, foglie ed anemometri. Non si entra in acqua senza aver guardato questi “elementi”.
Unica cosa bella, anzi due:
il chop con cui mi sono divertita a fare i saltini
ed aver capito che, data la direzione del vento al Morto, andando a mure a dritta, bolino bene, mentre a mure sinistra, impegnandomi nel non andare al lasco, sto al traverso: questo mi porta alla fine del bordo mure a dritta, dato il mio livello, a dedicarmi alla power jibe, concedendomi di perdere acqua, mentre alla fine del bordo mure a sinistra faccio solo virata, allo scopo di recuperare acqua.
Pubblico una foto di Luke, che per quello che sa fare, non è nulla di che, ma mi piace molto per l'assetto e la tavola piatta, inoltre per farla mi sono fatta una scivolata di sedere per arrivare dal sentiero all'acqua, fortunatamente non sono finita dentro il lago.
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