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23 Gennaio 2018 alle 20:18 #13559
Prima di tutto, se non avessi condiviso questo viaggio con maestri di alto livello, dal punto di vista tecnico ed umano, e con compagne e compagni di viaggio che mi hanno incoraggiato sempre, la mia esperienza in Sud Africa sarebbe stata molto più impegnativa; perché sulla tavola sei da solo, ma gli sguardi, i sorrisi, i pensieri che senti a 360 gradi non mancano mai. Top tutte le persone con cui ho viaggiato e top coloro che da Venezia mi hanno scritto e fatto il tifo. Non c'è dubbio che sia una windsurfista fortunata.
Bene, ora stop alle parole d'affetto e lasciamo spazio alle onde, uniche protagoniste.
Quella che segue vuole essere una testimonianza rivolta a chi non ha mai affrontato le onde, uomo o donna che sia; a proposito, grande qualità di donne in Sud Africa, dolci, grintose, femminili nello stesso tempo e stavano sulla tavola, sulle onde, non in spiaggia ad abbronzarsi.
Anche dal punto di vista delle condizioni, sono stata fortunata, perché ho trovato situazioni, salvo casi eccezionali in cui potevo stare in acqua senza rischi particolari. Gli spots sono molti, anche con acqua piatta, ma come dico sempre “se si fa un viaggio per il windsurf lo si fa per affrontare situazioni diverse da quelle abituali”, quindi, per chiunque abbia come minimo una buona partenza dall'acqua ad entrambe le mure, lo consiglio con tutto il mio entusiasmo. Naturalmente senza il clinic, non sarei riuscita nemmeno ad affrontare la prima ondina; tutto si può fare, se si è seguiti nel modo giusto e se, come mi ha detto un amico, “se non ci si avvilisce alle prime difficoltà e se si seguono i consigli giusti”. Sapeste quante volte me la sono ripetuta questa frase, a Witsands poi…. È che non sono un pesce, ma anche sott' acqua avrei potuta dirla e in quell' uscita di momenti sott' acqua ne ho passati molti.
Ho cercato nei reports precedenti di esprimere in maniera tecnica e puntuale quello che stavo apprendendo, ma non posso aver reso i concetti con la stessa precisione e competenza di chi mi ha aiutato.
Questa sera ho iniziato a recuperare un minimo di contatto con la realtà, anche se con la testa sono ancora a pompare la vela per provare a superare le onde, ma bisogna pensare al futuro ed il futuro è fare tesoro di quanto imparato, rimboccarsi le maniche in quest' anno, coinvolgendo, come mi avete sempre insegnato tutti, gli amici in questo sport e pensando al prossimo Sud Africa per farsi trovare preparata.
Dal punto di vista economico, il biglietto aereo è certamente la spesa principale, e non entro nel merito, dal punto di vista delle difficoltà, è certamente difficile, ma fino a quando non si affrontano le difficoltà non si sa mai se si potrà superarle; io nel mio piccolo, le ho affrontate, e sono stata contenta quando ad Haakgat ho superato le onde, quando a Witsands, dopo mille tentativi, sono riuscita una volta ad uscire dalle onde.
Un abbraccio frullato,
L. -
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